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11 dicembre 2012

Il SENTIMENT al tempo della Fine del Mondo (End of the World Economy - Cap. 21)

[Segue da Cap. 20]
Nel capitolo precedente abbiamo visto che predisporsi positivamente, avere una qualche speranza di farcela, è di per sé un fattore determinante per la nostra sopravvivenza in contesti post-apocalittici.

Considerato che questa serie di post è pur sempre un manuale di "sopravvivenza economica", vediamo di affrontare il tema delle "aspettative" con un approccio più da trader.
E lo facciamo introducendo un concetto molto caro alla finanza: il sentiment.

Il sentiment rappresenta l'aspettativa positiva, neutra o negativa di una tipologia d’investitore (gestore professionista, trader, risparmiatore) rispetto alle prospettive del mercato; tale aspettativa viene evidenziata non solo nei sondaggi, ma anche attraverso l'operatività effettiva sui mercati. Le operazioni di acquisto e vendita dei tanti strumenti finanziari disponibili (azioni, fondi, ETF, opzioni e futures) sono esse stesse indicatori che servono per comprendere e analizzare il sentiment del mercato.

L'Analisi del Sentiment rientra nell'Analisi Comportamentale, che sempre più viene utilizzata dagli investitori per capire e prevedere i movimenti dei mercati. Sebbene i "puristi" rimangano legati alle due tipologie di analisi che da sempre guidano gli investimenti in strumenti finanziari (l'Analisi Fondamentale e l'Analisi Tecnica), in realtà entrambe necessitano spesso di un'integrazione di Finanza Comportamentale per spiegare certi movimenti poco razionali.
Andamento di alcune importanti azioni di società italiane, dopo la notizia
della ricandidatura di Silvio Berlusconi alle elezioni politiche 2013.

Se vogliamo dirla tutta, ogni movimento repentino dei valori azionari è poco razionale: se fino a un minuto prima tutti credevamo che una cosa valesse, poniamo, 10, come è possibile che dopo un solo minuto valga 9, o 8, oppure 0??
Evidentemente le oscillazioni in borsa sono frutto di fattori che vanno ben oltre l'asimmetria informativa...
Ma accantoniamo questo tema e ritorniamo al nostro sentiment.
E lo facciamo con un esempio.

Poniamo che i mercati abbiano fiducia che un certo paese rispetti gli impegni presi a livello internazionale, faccia riforme che mettano in moto la ripresa economica, sia, in poche parole, affidabile. Ecco che gli operatori si aspettano una solvibilità futura dei debiti di tale stato, per questo chiedono un interesse più basso per prestargli moneta. Sentiment positivo.

Poniamo poi che avvenga uno scossone politico. Poniamo che un certo vecchio e incapace politico, che aveva già mandato in rovina il proprio paese in anni di malgoverno precedenti, riemerga dalle ceneri e dica di voler tornare a guidare il governo di questo stato (uno tipo Berlusconi, per intendersi). Ecco che il sentiment muta, è le borse crollano. Lo spread sale, e la fiducia nel debito pubblico di quello stato va a farsi benedire.


La cosa importante, per capire il sentiment, è che non serve che quell'uomo venga realmente rieletto. Basta la sua minaccia di scendere in campo, la paura dell'instabilità politica del paese, e la speranza di un futuro migliore crolla.

Ma abbandoniamo questi discorsi "ipotetici" e veniamo alla nostra Apocalisse.
La buona notizia è che al tempo della Fine del Mondo, il sentiment sarà molto meno importante di quanto è oggi. Prima di tutto perché il concetto di aspettativa sarà notevolmente ridimensionato (per ovvie ragioni), e poi perché le minori relazioni fra persone (vedi Capitolo 7) comporteranno minore influenza reciproca e minore interdipendenza. Senza sistemi di comunicazione efficienti, infine, è praticamente impossibile immaginare trend univoci o maggioritari di mercato.

Ma ciò potrebbe avere risvolti negativi (non dimenticate il Postulato 1 del Capitolo 5): potremo anche essere tutti "pieni di speranza" (vedi Capitolo 20), ma se non ce lo diciamo, se non facciamo comunità, non riusciremo a far rinascere l'umanità, dopo un evento catastrofico.

NOTA BENE: Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi fortemente intenzionale!
[Continua ...]