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13 febbraio 2014

I nuovi domini, la vecchia SEO... e perché ci vorrebbero dei filosofi che si occupassero di standard ed Information Technology (CAPITOLO 2)

(... SEGUE)

Nel post precedente sui nuovi domini gTLD, ho esposto delle tesi solo apparentemente astratte, che in realtà nascondono riflessioni tutt'altro che banali.
In particolare, riflettevo sul perché il cambio di "standard" (o più precisamente l'ampliamento delle possibilità nei naming di dominio) non abbia ragioni sufficienti per essere introdotto, se si fa un balance costi/benefici dell'operazione. In particolare:

A - I nuovi domini non servono all'utente web "medio" (ovvero la stragrande maggioranza degli internauti)
Ponetevi nei panni di un signore di mezza età, che chiameremo Plinio, il quale deve fare un viaggio di piacere a Roma e vuole prenotare un hotel in centro città, tramite Web. Ha, schematizzando al massimo, quattro possibilità:
  1. chiede ad amici se gli consigliano un hotel e gli mandano il link del sito web;
  2. si cerca da solo consigli sui Social Network;
  3. cerca informazioni su portali dedicati di tipo informativo, di booking o misto (info+booking);
  4. cera l'hotel tramite i motori di ricerca.
Nei casi 1, 2 e 3 è palese che il dominio non gioca alcun ruolo nella scelta di Plinio, né nella possibilità per l'hotel di essere trovato. Che il sito web si trovi su hoteldomusaurea.itdomusaurea.hotel, oppure hoteldomusaurea.city è irrilevante. Plinio nei casi 1 e 2 prima trova un hotel, poi il dominio associato. Nel caso 3, addirittura, Plinio potrebbe non sapere mai quale sia il dominio dell'hotel, poiché vedrebbe le foto, i prezzi, la localizzazione sulla mappa e prenoterebbe direttamente dal portale di booking.
Resta il punto 4 nel quale, ahinoi, il dominio un qualche ruolo nella scelta ce l'ha.

Procedendo sempre con una semplificazione, vediamo dove potrebbe essere importante il dominio nella scelta di Plinio, qualora decidesse di cercare un hotel su Google:
  1. nel posizionamento organico del sito dell'hotel in base alle parole chiave digitate;
  2. nell'algoritmo di AdWords per l'uscita degli annunci a pagamento di Google;
  3. nella scelta di cliccare o meno sui risultati che appaiono in una stessa SERP di Google;  
Nei punti 1 e 2 sfociamo rispettivamente nella SEO (Search Engine Optimization) e nel SEM (Search Engine Marketing). In entrambi i casi non gioca alcun ruolo la scelta di Plinio, che si troverebbe davanti risultati frutto dei complessi algoritmi di Google (e del lavoro di qualche SEO/SEM Specialist, ovviamente).

Siamo quindi arrivati al punto 3, unico vero momento in cui, per il buon vecchio Plinio, il dominio gioca un qualche ruolo (conscio o inconscio) nella scelta del sito web da visitare.
Che si tratti di risultati "organici" (centro pagina, per intendersi) o a pagamento (in altro e nella fascia destra), Google presenterebbe i risultati a Plinio con questo schema, ormai familiare a molti:
  1. NOME HOTEL A ROMA
  2. www.naming-dominio.qualcosa
  3. Breve descrizione dell'hotel, dei suoi servizi
    o della zona della città in cui si trova.
Vi risparmio gli studi di psicologia cognitiva che spiegano come i nostri cervelli elaborino simultaneamente le informazioni visive legate ai 3 elementi, di quanto impulsiva sia la navigazione web e di quanto sia importante il copywriting di ogni singola riga per catturare l'attenzione del target. Vi dico solo che sì, in questo caso, il nome del dominio (riga 2) gioca un ruolo. 
Ma...

Crediamo davvero che, a parità di altri fattori, il suffisso dei nuovi gTLD sia importante?
Il nostro Plinio avrebbe preferenze, per uno stesso sito, tra questi domini

    • hoteldomusaurea.it
    • domusaurea.hotel
    • hoteldomusaurea.city ?

E se dovesse scegliere fra siti diversi, non sarebbe addirittura stancante visivamente destreggiarsi fra fantasiosi risultati? Tipo:

    • hotelromano.booking
    • hotelroma.city
    • colosseo.hotels
    • colosseo.hotel

Davvero credete che importi qualcosa all'utente scegliere tra colosseo.hotels e colosseo.hotel??
Sono più propenso a credere che il nostro vecchio Plinio, confuso e smarrito, cercherà con gli occhi un banale hoteldomusaurea.it, o al limite hotel-domusaurea.it.

E qui si chiude il cerchio!
Gli specialisti SEO e SEM avranno già capito, ma rimando ad un successivo capitolo la spiegazione del cuore del problema e proseguo con la dimostrazione delle altre due tesi del CAPITOLO 1.

B - I nuovi domini hanno una qualche utilità, minima, per chi deve registrare un nuovo sito
Poniamo che il proprietario dell'Hotel Domus Aurea a Roma, un certo Nerone, decida con un bel po' di ritardo rispetto ai suoi competitor di farsi fare un sito web per acquisire visibilità e nuovi clienti.
Fra le primissime decisioni che deve prendere, Nerone deve scegliere il dominio che ospiterà il suo sito.
Propone hoteldomusaurea.it, ma la Web Agency gli dice che è occupato. Chiede domusaureahotel.it hotel-domusaurea.it, ma anche questi sono andati. Prova con hotel-domus-aurea.ithoteldomusaurea.eu, ma anche questi sono registrati.
Ora, al di là del fatto che è un caso assurdo (infatti nell'esempio di cui sopra solo hoteldomusaurea.it è realmente registrato), in questa specifica situazione al nostro Nerone potrebbe convenire giocare con una qualche combinazione di nuovi domini .hotel, .hotels o magari .rome (se e quando sarà rilasciato). Ammesso però di trovarli liberi...
E qui veniamo alla terza tesi che è in realtà un'evidenza.

C - I nuovi domini portano vantaggi veri solo ai fornitori dei servizi di registrazione
Come si può intuire da uno scenario come quello che si va profilando nel campo dei nuovi domini, è molto probabile che si scatenerà una corsa alle registrazioni di naming fra i più fantasiosi, un po' come è già successo agli albori del Web, quando il dominio era tutto e la SEO non esisteva.
I fornitori dei servizi di registrazione dei nuovi domini (che chiedono, per le nuove desinenze, da 2 a 6 volte il prezzo medio dei normali domini nazionali) saranno quindi i veri beneficiari dalla liberalizzazione introdotta dall'ICANN.

Anche in epoca più recente, infatti, la corsa alla registrazione di domini non si è mai arrestata, un po' per ignoranza, un po' per ragioni di marketing, un po' perché il dominio gioca ancora un ruolo (seppure minimo) nei fattori di posizionamento dei principali motori di ricerca.
E qui si apre un nuovo scenario, collegato ai precedenti aspetti A.4.1 e A.4.2, nonché alla chiusa del CAPITOLO 1. E alla necessità che nell'IT ci inizi a lavorare qualche filosofo bravo.

(CONTINUA ...)