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21 novembre 2012

L'Economia al tempo della FINE DEL MONDO (End of the World Economy - Cap. 1)

La chiusa dell'ultimo post mi ha ricordato che anni fa volevo scrivere un manuale di sopravvivenza alla fine del mondo per trader e mercato finanziario in generale.
La cosa al tempo mi sembrava estremamente ironica, visto che:
  1. sicuramente la finanza sarebbe crollata un attimo prima della fine del mondo (perché, come tutti sanno,  i mercati scontano in anticipo gli eventi);
  2. dopo non ci sarebbe stato bisogno di finanza, poiché si sarebbe tornati ad un'economia di sussistenza.
Oggi il tema mi fa sorridere molto meno, ma forse proprio per questo è un "esercizio" che val la pena di fare, per comprendere appieno le contraddizioni del nostro tempo.
Visto, poi, che manca un mese a questa misteriosa data del 21 dicembre 2012, non voglio perdere l'occasione di dare qualche consiglio, da esperto millenarista, quale sono.

Essendo i temi da affrontare tanti e complessi, li affronterò giorno per giorno, in questo mese che ci separa dalla ipotetica fine del mondo. I post saranno catalogati con l'etichetta "End of the World Economy", che, essendo in inglese, può significare sia Economia della Fine del Mondo, che Fine dell'Economia Mondiale. Ai lettori lascio la libertà di far prevalere l'una o l'altra interpretazione.


Ma c'è proprio bisogno di un altro blog che gioca sul catastrofismo? No, ma una riflessione sui ritmi del nostro sviluppo e le relative conseguenze è più che urgente.

C'è un pezzo della canzone  "Countdown to Extintion" dei Megadeath che nel delirio musicale adolescenziale (NdR: durante il quale, come è noto, si ascolta solo la musica, senza capire molto del significato dei testi) non avevo colto:
One hour from now,
another species of life form
will disappear off the face of the planet
forever... and the rate is accelerating
(Un'ora da ora,
un'altra specie di forma di vita
scomparirà dalla faccia del pianeta
per sempre ... e il tasso è in accelerazione)
Ed è esattamente quello che stiamo vivendo oggi. Solo che la nostra mente va sistematicamente in protezione e tende ad accettare che siano tantissime altre forme di vita a scomparire, ma non la specie umana.
Chissà poi perché, visto che sul piano biologico siamo infinitamente meno efficienti e resilienti di un batterio.

Da oggi in poi, quindi, chi vorrà, potrà seguire su questo blog dei consigli per sopravvivere nell'Economia della Fine del Mondo. E riflettere sulla natura umana. Che ha tanto da dirci...
[Continua...]