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27 novembre 2012

L'uomo ERA un animale sociale (End of the World Economy - Cap. 7)

[Segue da Cap. 6]
Quest post è atipico, perché ho la febbre altissima e sento che le capacità di ragionamento sono abbastanza offuscate. Eppure lo scrivo, primo perché non voglio perdere un solo giorno del nostro countdown, e secondo perché le riflessioni che oggi mi ingombrano la mente sono in realtà molto pertinenti a ciò di cui vi sto parlando.

Marica in fila al seggio delle Primarie
Ieri sono andato a votare Matteo Renzi alla Primarie del CentroSinistra (e sì, non potevo non parlarne!). Sarei dovuto andare in macchina, ma Marica e Maria Giovanna volevano passare per i Mercatini di Natale, che a Trento hanno aperto questo sabato.
Ci siamo quindi incamminati, siamo passati per i Mercatini pullulanti di turisti, per le strade del centro piene di vita, infine siamo arrivati al nostro seggio, dove ci aspettava una bella fila di una cinquantina di persone.

In fila dietro di noi c'era una vecchina che continuava a tossire e sputare, e quando mi sono girato per chiederle se aveva bisogno di una mano, ha detto di starle lontani perché era raffreddata... (suppongo perché aveva visto che avevo la piccola Marica in braccio e mia moglie col pancione).
Dopo aver esercitato il diritto di voto, stretto mani ai volontari del seggio (tutti amici conosciuti quando ero nel direttivo PD della Circoscrizione San Giuseppe - Santa Chiara), ci siamo incamminati verso casa, ripassati per il centro, ripassati per i Mercatini stracolmi di persone.
Nella serata passata ad ascoltare i risulti in anteprima delle elezioni, rimuginavo su che festa fossero le Primarie e quanto era stato bello vedere tutte quelle persone in fila al seggio.


Dal film "Contagion": persone in fila con le mascherine.
Questa mattina mi alzo e mi sento distrutto. Non mi ammalo da almeno 4 anni (grazie ad un massiccio ricorso ad integratori multivitaminici, prodotti corroboranti, elisir di lunga vita e un'igiene preventiva che i miei amici etichettano come "maniacale"). Eppure, nonostante tutto questo, mi ritrovo con la febbre a 38, la testa che scoppia, un raffreddore debilitante.

E mi viene in mente l'adorabile vecchina di ieri. Sì, quella della fila al seggio. E mi vengono in mente le mani strette, le folle di persone incontrate. E mi vengono in mente tante scene dai film della Filmografia essenziale sulla Fine del Mondo, con file di persone che indossano una mascherina per evitare il contagio.

Ecco, ho avuto tutta la giornata di mal di testa per giungere ad un teorema basato sui Postulati 2 e 3 del Capitolo 5: in uno scenario post-apocalittico l'uomo non sarà più un animale sociale.

Che sia per paura del contagio o per timore delle azioni che i propri simili possono fare per soddisfare i bisogni alla base della Piramide di Maslow, è verosimile che gli uomini, durante e dopo l'Apocalisse, cercheranno di starsene rintanati in casa, lontani da possibili lupi e tutti concentrati ad occuparsi della sopravvivenza propria e dei proprio cari.
Niente eventi sociali, niente file ai seggi, nessuna attività che implichi interazioni con altri uomini; di conseguenza un'economia che collassa su se stessa perché le persone avranno paura di uscire a fare il proprio lavoro. 
Ed ecco una legge che i trader conoscono bene: la paura è sempre un fattore di collasso dei sistemi finanziari. Perché lo è dei sistemi sociali.

La buona notizia e che, in linea di massima, il nucleo centrale della società, la famiglia, resterà come una priorità da difendere, poiché siamo antropologicamente programmati per la difesa dei nostri cuccioli. Anche perché, non dimentichiamolo, al terzo gradino della Piramide di Maslow rovesciata, c'è il bisogno di appartenenza e di affetto (che il nucleo familiare fornisce).
Gli uomini, quindi, vivranno con le proprie famiglie nascosti nelle proprie case. Tuttavia, qualora il subentrare degli scenari catastrofici non dovesse essere repentino, saranno possibili casi di organizzazione in piccole comunità, sempre comunque create attorno alla scopo di aumentare le proprie possibilità di salvezza (vedi Hobbes, Capitolo 5).