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20 gennaio 2013

Liber Librorum

Possiedo un quaderno dove mi annoto tutti i libri che leggo. L'ho iniziato a redigere nel settembre del 2000, ma la catalogazione risale all'estate del 1999. In 12 anni e mezzo ho letto 400 libri. Un libro ogni 12 giorni.
Ho chiamato questo archivio "Liber Librorum", che i più accorti latinisti potranno tradurre non solo come Il libro dei libri ma anche Il figlio dei libri.
Nomen omen, quindi.

Fino a 4 anni fa avevo la media di un libro a settimana, ma poi, vuoi per il lavoro, vuoi per la famiglia, i tempi di lettura si sono dilatati, e adesso rischio di arrivare ad un libro ogni due settimane. Tuttavia la voglia di imbattermi in nuove storie, in nuove visioni del mondo, permane.

Ecco quindi che, negli ultimi giorni, mi è tornata alla mente un'idea nata nel profondo nord, mentre mio cugino ed io macinavamo chilometri in macchina lungo le strade di Germania, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Austria (vedi On the road in Northern Europe) .
Francesco spesso se ne usciva con delle frasi sintetiche, che "fotografavano" il posto dove stavamo passando e lo eternavano con il titolo di un libro mai esistito: "Ultima alba a Vilnius" o "Il Kebabbaro di Ostrava".

Il progetto editoriale che subito caldeggiai era quello di scrivere un libro di possibili, ipotetici, magari anche assurdi libri, rigorosamente inventati. Per ogni libro avremmo scritto solo il titolo, la quarta di copertina e magari qualche nota biografica dell'autore.
Ma, come tutte le belle idee, dopo 9 mesi non si è ancora concretizzata.

Siccome la voglia di leggere nuovi libri è tanta, e visto che ho un titolo perfetto (perso dal mio archivio di libri letti), ho deciso di aprire una nuova categoria di post: Liber Librorum.
Ogni post, un libro. Mai letto, perché mai scritto.