Alle Primarie 2012 del Centrosinistra io voto Matteo Renzi.
E mi auguro di poterlo votare anche alle prossime politiche.
È ormai un anno che non sono più iscritto al Partito Democratico, ma questa candidatura ha di nuovo riacceso la speranza nel cambiamento e la voglia di credere nel PD.
Alle scorse Primarie mi ero rifiutato di seguire la logica del "voto il meno peggio" e non avevo partecipato. Scrivevo a tal riguardo in un post: «Il Nuovo non deve aver paura di rompere con il Passato, altrimenti è anch’esso parte di quel sistema.»
Finalmente il Nuovo è arrivato. E sebbene non sia immune da critiche (ma quale politico lo è?), Renzi rappresenta sicuramente un'opportunità di rinnovamento della leadership del Partito e, speriamo, anche una valida scelta per la guida del futuro Governo.
Pur avendo già maturato tale scelta, venerdì scorso sono andato, con Maria Giovanna e Marica, a sentire la sua presentazione all'Auditorium Santa Chiara di Trento.
Mi è parso un intervento molto convincente, perché ha esposto chiaramente i punti centrali del suo programma senza alcun accenno di critica di tipo individuale ai senior del PD. Si è limitato a fare un'introduzione di tipo "metodologico", sulla necessità del cambiamento, visto che negli ultimi vent'anni tutto è cambiato (dalla tecnologia all'economia, dalla cultura alla società) tranne la classe politica italiana. Come dargli torto?
Un po' troppo scenografico e "studiato" negli slogan, se devo fare un appunto ai suoi consulenti di comunicazione, ma forse è solo deformazione professionale.
Marica, che era con me vicinissima al palco, non ha mancato di farsi notare con qualche capriccio di troppo, e lui è stato molto simpatico nel togliermi dall'imbarazzo: «Io sono molto contento che i bambini piccoli vengano ai miei comizi; loro un po' meno!»
L'Auditorium era gremito, segno che forse tanto "Bersaniana" Trento non è. Ma, soprattutto, segno che la figura di Matteo Renzi avvicina, o riavvicina, molte persone alla politica (giovani e meno giovani).
Chi fra i vecchi leader del PD ignora questo dato di fatto, compie un enorme errore strategico prima ancora che politico.
Historia magistra vitae
A Renzi vorrei solo ricordare una cosa: "historia magistra vitae". Chiunque, in millenni di storia politica dei 5 continenti, si sia posto in una logica di contrapposizione e abbia rifiutato "il Vecchio" in maniera ideologica, ha sempre fatto una brutta fine (o ha instaurato "nuove" dittature).A tal riguardo mi piace ricordare un fatto saliente accaduto durante la Guerra del Peloponneso...
Nel 406 a.C. Atene vinse la flotta spartana presso le isole Arginuse, ma i comandanti ateniesi furono accusati di aver abbandonato i naufraghi e quindi, secondo gli ideali e le leggi della Polis, giustiziati. Per via di lotte intestine la città si privò in questo modo di un collegio di generali di cui in quel momento aveva un disperato bisogno. Nel 405 Lisandro sorprese la flotta ateniese (priva ormai di qualsiasi generale con un minimo di esperienza), presso la foce dell'Egospotamo, nello Stretto di Dardanelli, e la distrusse completamente.
In seguito alla sconfitta subita in tale battaglia, Atene fu assediata e nel 404 fu occupata dagli Spartani, che vi instaurarono un governo oligarchico (il cosiddetto "Regime dei trenta tiranni").
Ecco, Matteo, medita su questo. Per quanto colpevoli, non è mai saggio giustiziare i vecchi generali.
Ma Renzi ce la farà?
Mi sembra opportuno, in linea con lo spirito ottimista e di speranza di "cambiamento Adesso!" che anima i sostenitori di Matteo Renzi, concludere pubblicando i risultati di un sondaggio cui ho partecipato recentemente su una piattaforma per studenti universitari.
I risultati non lasciano spazio ad interpretazioni: Renzi è preferito come candidato del Centrosinistra sia a Bersani che a Vendola.
Ora non resta che attendere una nuova era, della Politica e della Partecipazione.
Ora non resta che attendere una nuova era, della Politica e della Partecipazione.