Oggi ho visitato con Maria Giovanna la mostra Manifesta7, Biennale Europea di Arte Contemporanea, e non ci ho capito niente. O meglio, qualcosa ho capito, ma senza provare una reale partecipazione emotiva all'esperienza artistica, ed in fin dei conti senza trovare una sola opera d'arte che fosse positiva, o che fosse semplicemente "bella".
Nelle opere esposte qui a Trento c'è una sovrabbondanza di negatività, di critica sociale, di caricature del reale parossistiche che, oltre a rendere l'esperienza della visita alla mostra quasi spiacevole, non lasciano dentro nessuna nuova ed illuminante consapevolezza.
Quando, diversi anni fa, con alcuni amici creammo un piccolo gruppo di appassionati d'arte, chiamato Concept Art Society, scrissi che l'arte moderna doveva ritornare al principio fondante: "doveva comunicare". Ma non solo: doveva essere esteticamente convincente, altrimenti anche un ciclostilato sarebbe arte!
Più del 60% delle installazioni che ho visto oggi alla mostra erano audio-visive. La maggior parte consisteva in video-proiettori o maxi-schermi che ripetevano cortometraggi su diversi temi, ma tutti con il minimo comune denominatore della pesantezza dei contenuti.
Per rendere la cosa interessante mi sono messo a comporre quadri giocando con le ombre. La cosa che proprio non capisco è perché gli artisti moderni sembrano conoscere come unico mezzo di espressione quello cinematografico, mentre si vanno sempre più dimenticando le nobili arti della pittura e della scultura. Possibile che oggi per fare arte bisogna impressionare il pubblico con video agghiaccianti?? C'è una sorta di gusto barocco nel voler stupire a tutti i costi; ma del barocco manca ogni ricerca di forma e bellezza. O forse quella a cui assistiamo è un'evoluzione necessaria dell'Arte. Ma, francamente, non la capisco.