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24 novembre 2011

Finmeccanica: il marcio viene a galla

Ho ascoltato le notizie di questi giorni su Finmeccanica con molta attenzione, ma senza alcuna sorpresa. Ho sempre saputo che la sua gestione e le sue relazioni industriali avessero qualcosa di poco pulito. Tempo fa ho anche scritto un personale report su Finmeccanica, raccontando un episodio in grado di mettere in evidenza le torbide relazioni dell'industria militare con il mondo universitario.


Alla luce delle recenti indagini giudiziarie, che hanno fatto emergere la corruzione e il malaffare "sistemico" nell'operare di Finmeccanica, dovrei forse provare soddisfazione; potrei dire "l'avevo detto", potrei deridere quei professori che a Pisa mi chiesero di appoggiarli nel rinsaldare i rapporti con questo gruppo, potrei gioire del tracollo finanziario del gruppo.
E invece provo solo una profonda tristezza. Tristezza per quei lavoratori che perderanno il posto a causa di bilanci disastrati, tristezza perché in Italia perfino un'azienda monopolista è in grado di fallire.

Avrei preferito sbagliarmi.