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11 settembre 2006

Volando sui cieli dell'Africa...

Ho conosciuto un altro personaggio mitico durante questo mio soggiorno inglese: Joao. Portoghese, quarantenne senza famiglia in viaggio da una vita. Gran parte degli ultimi 10 anni li ha passati in Sudafrica, lavorando per diverse imprese di costruzione, come surveyor. In realta' all'inizio non capivo bene di cosa si trattasse (perche' la traduzione italiana e' "ispettore"), ma penso sia uno di quegli specialisti che prendono le misure di edifici, case chiese cose... Ed impianti petrolchimici, soprattutto. Infatti si trova in Inghilterra per lavorare con una ditta che ha un grosso appalto tra le mani in terra inglese. Mentre gli facevo da Cicerone in Cambridge, lui mi ha raccontato le cose incredibili capitategli nei sui viaggi in lungo e largo per l'Africa. Il primo immediato effetto dei sui racconti e' che ho molto meno fiducia di prima nella possibilita' di completare tutte le tappe che avevo previsto per il WWT nel Continente Nero. Il secondo e' che mi e' venuta la paura di volare. Uno studente di Ingegneria Aerospaziale, al quale i sistemi in ridondanza, le norme di sicurezza, i fattori di sovradimensionamento, sono stati insegnati fin dai primi anni, dovrebbe sapere che l'aereo rimane il mezzo di trasporto piu' sicuro... Eppure non e' sempre cosi'!

La maggior parte dellei compagnie aeree africane sono bandite dai cieli europei, ma continuano imperterrite a fornire collegamenti tra tratte interne, con vecchi Antonov guidati da ex-piloti dell'aviazione russa... (quasi sempre accompagnati dalla peggiore vodka di importazione). Gli schianti di queste carcasse volanti sono all'ordine del giorno.

Ma questo non e' tutto! Una volta, Joao era in Mali per fare dei rilevamenti in una miniera. Doveva prendere un volo che collegava il sud con il nord del Mali. Dieci minuti prima della partenza entrano dei soldati armati nell'aereo e dicono a trenta persone (scelte casualmente) di scendere: mostrano un ordine firmato dal "Presidentissimo" in persona! Cosa era successo? Semplicemente si era sotto elezioni ed il presidente, con tutto il suo staff, si stava recando in una citta' del nord per motivi propagandistici; solo che non tutti gli uomini del presidente entravano negli aerei presidenziali... Mi rendo conto che queste cose sembrano assurde, ed invece mi diceva Joao che sono "normali" nei paesi Africani.

A volte penso che il sottosviluppo a cui l'Occidente ha costretto l'Africa sia non meramente ingiusto, ma profondamente crudele. Avrei almeno una decina di altre storie assurde sulle avventure nei cieli Africani di Joao, ma devo scappare; mi devo ancora preparare per il viaggio a Budapest. E speriamo che la compagnia di bandiera ungherese sia un po' meglio...