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18 giugno 2016

Liquidità Distribuita, una soluzione monetaria alla crisi dell'Unione Europea

Chi, come me, si è formato sui banchi di Economia dell'Università di Trento, apprendendo i concetti di Micro e Macroeconomia, Politica Economica ed Economia Pubblica dai massimi esponenti di quella che io chiamo "Scuola Economica Illuminata" (i consiglieri dell'allora Governo Prodi, per intendersi, quelli che i conti sono riusciti a metterli a posto perfino al nostro Paese), sa che le crisi economiche non si gestiscono come l'Europa sta gestendo la sua.
Punto.

Non ci sono scusanti, non c'è sciocchezza sul rigore e sul debito blaterata dal tedesco di turno che regga il confronto con un economista serio. O decidiamo di non crescere (ma non siamo ancora pronti, a mio avviso), oppure dobbiamo fare politiche espansive per uscire dal pantano della stagnazione. 

Ma allora perché tecnici e politici europei non riescono a trovare soluzioni che vadano oltre il Quantitative Easing?
Ci sono molte risposte, alcune le ho già date su questo blog (a proposito della paura "storica" dei Tedeschi per l'iperinflazione), altre afferiscono alla difficoltà di trovare strumenti che mettano d'accordo tutti, paesi ricchi (preferisco non chiamarli "virtuosi") e paesi in difficoltà.
Quale che sia il motivo, trovo assurdo arrivare a più di 8 anni di crisi, in Europa, senza nemmeno aver "provato" soluzioni alternative all'immissione di moneta nel sistema tramite acquisto di titoli di debito (che, si è visto, è un'operazione fallita miseramente, visto che le banche questa liquidità non l'hanno fatta fluire alle imprese e ai cittadini).

C'è anche un'altra ragione per la quale la BCE non riesce sbloccare il Sistema Europa. Non ha strumenti adeguati, non ci sono teorie economiche che spieghino come far ripartire l'economia in maniera "sana", senza rischi di inflazione o di bolle.

Per questa ragione mi sono impegnato in prima persona per pubblicare un saggio scritto da un amico, Alessandro Nosei, che fornisce una soluzione geniale ai problemi di tutti i sistemi economici con stati non omogenei in termini di performance economiche.
Si tratta di uno strumento che, se adottato dall'Unione Europea, gioverebbe enormemente sia al sistema economico che alla "comunità" di persone, poiché mette d'accordo stati ricchi e stati in difficoltà.
Il libro può essere acquistato da oggi sul sito liquiditàdistribuita.it.

Copertina del libro Liquidità Distribuita

La Liquidità Distribuita (di seguito LD) è uno strumento di politica monetaria che consente la gestione delle crisi economiche tramite l'immissione di liquidità direttamente nel tessuto imprenditoriale e produttivo, oltreché a supporto dei consumi, con un meccanismo di distribuzione completamente innovativo.

Rispetto agli strumenti tradizionali utilizzati dalle Banche Centrali, che favoriscono l'emissione di debito pubblico e relegano la distribuzione della liquidità al sistema bancario (spesso fallace), LD prevede la stampa di moneta a favore delle imprese di paesi virtuosi che intendono investire in paesi con difficoltà economiche; inoltre i consumi vengono stimolati direttamente alla fonte.

L'intervento monetario si sostanzia nella completa detassazione degli utili prodotti nei paesi con difficoltà economiche da parte di aziende estere, provenienti da paesi efficienti e virtuosi che, rispetto al paese di intervento, mostrano significative differenze di spread, nel modello preso come indicatore sintetico di performance.

Sul lato dei consumi, tutti gli acquisti effettuati con moneta elettronica nel paese in difficoltà da parte di un cittadino di un paese virtuoso, vedono un immediato riaccredito dell'IVA da parte dell’istituto preposto, finanziato con l’espansione monetaria. In questo modo si promuovono i consumi e tutto il relativo indotto, riattivando la microeconomia reale, dando un beneficio allo stesso tempo ai cittadini delle nazioni virtuose e facendo emergere l'economia sommersa (i privati che dovessero pagare in contanti le transazioni nel paese oggetto di aiuto, non godrebbero del premio).

Sono proprio le differenze di spread fra stati virtuosi e stati in difficoltà, proporzionati alla loro dimensione, a quantificare il valore dell'intervento monetario a sostegno degli investimenti industriali delle imprese virtuose nei territori nazionali che attraversano crisi economiche, e direttamente sui consumi.
Parallelamente, lo stimolo monetario determinato per un paese, viene diviso tra tutti gli altri paesi del sistema, proporzionalmente alla loro dimensione e competitività.

La LD è una perfetta sintesi di politiche keynesiane e monetariste: da un lato viene fatta espansione monetaria direttamente sull'economia reale, dall'altro non c'è il rischio di produrre effetti inflattivi in quanto l'immissione è selettiva proprio dove la depressione economica è maggiore, garantendo un'armonizzazione dei prezzi del sistema di lungo termine. Ha inoltre l'indubbio plus di essere giusta e politicamente sostenibile, poiché configura una soluzione win-win per tutti i cittadini e le imprese di stati appartenenti ad una stessa comunità economica.

Concludevo il post precedente dicendo che serve una Visione per andare avanti. Ecco, questa è la mia: un'economia al servizio della persona e non viceversa.
La Liquidità Distribuita è un'idea che va in questa direzione.