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21 novembre 2010

Report su Finmeccanica

La notizia che la puntata di domani di Report parlerà di Finmeccanica, ha risvegliato in me ricordi mai sopiti di una storia torbida che ancora mi fa male, e che ha influito notevolmente sulla mia vita.
La racconto su questo blog perché non mi va che finisca nel dimenticatoio e perché credo sia importante condividere le esperienze negative, affinché possono aiutare tutti a capire, ad acquisire consapevolezza.
Quello che segue è il mio, personale, REPORT su Finmeccanica, la prima industria militare del nostro Paese. E per "report" intendo una cosa ben precisa. Questo termine inglese ha molteplici significati... notiziarapportoresocontoverbalecomunicazionereferto... e denuncia. Ecco il mio report va inteso con quest'ultima accezione.


La storia inizia con una passione: quella per il bene comune. E con un errore di valutazione: pensare che la politica persegua il bene comune.

La passione per la politica mi aveva portato, fin dai tempi del liceo, a scegliere l'associazionismo studentesco come luogo privilegiato in cui imparare a confrontarsi, elaborare opinioni e sostenere idee, circa i temi importanti dell'attualità, i diritti dei cittadini, i valori fondanti della società civile.

Per la positiva esperienza di rappresentate d'istituto al Liceo Scientifico Luigi Garofano di Capua, appena arrivato a Pisa, cercai subito di impegnarmi nella rappresentanza studentesca. Trovai un ambiente fertile in Sinistra Per, una Lista Studentesca che univa alla difesa degli ideali, una visione pragmatica, orientata al fare, all'essere propositivi, all'agire nei luoghi istituzionali più che nelle manifestazioni di piazza.
Fu così che durante il periodo dei miei studi in Ingegneria Aerospaziale a Pisa (dal 2001 al 2005) mi ritrovai impegnato nelle attività di rappresentanza studentesca a tutti i livelli. Ero stato infatti eletto nel Consiglio del mio Corso di Studi, nel Consiglio della Facoltà di Ingegneria, nel Senato Accademico dell'Università di Pisa e nel Consiglio degli Studenti (oltre che nelle varie consulte comunali e provinciali).

Un bel giorno il prof. Attilio Salvetti, allora presidente del Consiglio del Corso di Studi in Ingegneria Aerospaziale, mi convocò nel suo ufficio. Mi disse che avevano intenzione di proporre una laurea honoris causa in Ingegneria Aerospaziale a Giorgio Zappa, Presidente di Alenia Spazio e Direttore Generale di Finmeccanica. Mi chiese di evitare opposizioni nelle sedi decisionali, considerando la rilevanza della collaborazione tra il DIA (Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale) di Pisa e Finmeccanica.

Da sinistra: Guarguaglini, Zappa e Ciampi
Io, dopo aver a lungo studiato il caso, il curriculum e le politiche aziendali portate avanti da Giorgio Zappa insieme a Pier Francesco Guarguaglini (Amministratore Delegato di Finmeccanica), dopo aver discusso per settimane nelle assemblee di Lista, arrivai ad oppormi in tutti gli organi accademici a questa laurea honoris causa.

Sarebbe lungo e tedioso spiegarvi le molteplici ragioni per cui ritenevamo non meritevole di quella laurea Giorgio Zappa. Basti sapere che se in Italia non siamo più in grado di costruire per intero un areo è per colpa di Zappa e Guarguaglini. Se la maggior parte degli investimenti in ricerca del settore aerospaziale sono a scopi militari e non civili è per colpa loro. Se uno studente laureando in Ingegneria Aerospaziale a Pisa deve fare una tesi su un progetto militare, altrimenti ha difficoltà a trovare una tesi sperimentale, è per colpa loro.
Ma c'era una ragione ancora più rilevante: la laurea honoris causa non poteva essere uno strumento politico per sancire alleanze, un ringraziamento del DIA per i finanziamenti elargiti da Finmeccanica. Una laurea honoris causa è un riconoscimento per meriti verso la società civile, un modo per premiare una vita spesa per "testimoniare" valori alti, nobili; deve essere poi un'indicazione per gli studenti, affinché vedano nella personalità premiata un esempio da seguire nella loro futura vita lavorativa.
Tutto questo non rientrava certo tra le motivazioni a sostegno della proposta di laurea a Giorgio Zappa.

Per questa ragione, fin dalla discussione in Consiglio di Corso di Studi, mi opposi a questa proposta. Io e i miei due compagni di Ingegneria in Movimento - Sinistra Per fummo i soli a votare contro. Anche quei fantocci dei rappresentanti degli studenti di Comunione e Liberazione, per non essere invisi ai loro docenti, votarono a favore. Ricordo ancora la rabbia dei docenti, come il professor Giorgio Cavallini (allora Direttore del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale), che ci rimproveravano di non aver permesso una votazione all'unanimità.
Anche in Consiglio di Facoltà di Ingegneria feci un intervento spiegando la mia contrarietà a quella proposta di onorificenza. Ma pochi docenti votarono contro.
Erano molti di più quelli che avevano partecipato alla conferenza organizzata con Ingegneria Senza Frontiere, sul tema Ricerca ed Etica (a questo link è possibile leggere il mio intervento introduttivo a quella conferenza). Ma evidentemente votare contro la proposta di un Consiglio di Corso di Studi così influente, come il DIA di Pisa, richiedeva per loro uno sforzo troppo grande.

In Senato Accademico però le cose andarono diversamente. Feci una arringa che convinse la maggior parte dei presidi e professori presenti (soprattutto la parte delle facoltà umanistiche fu vicina alla nostre posizioni). Se un segnale andava dato era quello di un Ateneo per la Pace, non vicino all'industria bellica.
Il risultato fu la bocciatura della proposta di laurea honoris causa a Giorgio Zappa.

Il palazzo sede del Rettorato dell'Università di Pisa
Ma la faccenda metteva in forte imbarazzo i miei professori nei riguardi del loro "benefattore". Forti pressioni dal DIA fecero ripresentare la proposta di laurea honoris causa in una successiva riunione del Senato Accademico. La sola riproposizione era scandalosa e senza precedenti, ma avvenne, complice un rettore, Marco Pasquali, fra i peggiori che l'Università di Pisa abbia mai conosciuto.
Ed anche la seconda volta io e i miei due colleghi senatori di Sinistra Per riuscimmo a bloccare la proposta. Questa volta i professori vicini ai nostri ideali preferirono uscire dall'aula, piuttosto che votare contro. Però, vista la maggioranza qualificata necessaria per le lauree honoris causa, anche la seconda volta fu rigettata la proposta.

Lectio magistralis di Giorgio Zappa
Ma non poteva finire così. Quando ti scontri con i poteri forti, quando ci sono in gioco interessi economici, non può prevalere un ideale. E nemmeno il mero buon senso.
Quando il mio mandato nel Senato Accademico dell'Università di Pisa giunse al termine, il rettore Marco Pasquali convocò una seduta che aveva come unico punto all'ordine del giorno il conferimento della laurea honoris causa a Giorgio Zappa. E la proposta passò.

I professori inizialmente vicini alla mia idea mi raccontarono delle telefonate ricevute, delle pressioni fatte sui loro dipartimenti e facoltà affinché votassero a favore della laurea a Zappa. Non li giudico per aver ceduto; capisco che se i prossimi finanziamenti al tuo dipartimento dipendono anche da questo, la scelta si fa difficile. Tanto per essere precisi, il prof. Cavallini (Ex direttore del DIA) era all'epoca Presidente del Collegio dei Direttori di Dipartimento.

Il dispiacere per tutta la vicenda fu enorme. Anche le pressioni che dovetti subire furono logoranti. Un ragazzo poco più che ventenne non dovrebbe subire tanto, solo perché crede in ideali oltre le logiche di potere ed il tornaconto personale.
E tutta questa torbida vicenda ha senz'altro influito sulla mia scelta di abbandonare il settore aerospaziale.
Non che nella finanza o l'economia regni più etica. Ma forse più libertà di crearne una. E di imporre così ai settori industriali di confrontarsi su basi diverse dal mero profitto (responsabilità sociale, economia sostenibile, FIL, ecc.).

Questa è la mia storia, il mio report.
Credo che, se non li hanno falsificati, ce n'è ancora traccia nei verbali del Senato Accademico dell'Università di Pisa. Magari la Gabanelli potrà farci una bella puntata sulla commistione tra poteri economici, massoneria, politica e università...

14 novembre 2010

Berlusconi's Photostory

Photostory della fine di un dramma umano. Che è stato per decenni il dramma dell'Italia.



... sperando che sia davvero la fine.

4 novembre 2010

IAB Forum 2010: the web is alive!

Sono di ritorno dallo IAB Forum di Milano (si tratta del più importante evento in Italia dedicato alla comunicazione interattiva, al web e alle evoluzioni nel web advertising).

Come alla fine di ogni conferenza in cui i relatori sono tanti, gli argomenti molteplici e tutti interessanti, nella testa ronzano ancora tante frasi, tanti spunti di riflessione, ma anche tante domande irrisolte.
Una di queste riguarda la domanda provocatoria di Chris Anderson, con cui si è aperto il forum, ovvero: "il web è morto?"


Sebbene tutti i relatori abbiano cercato di ribadire che il web è vivo ed in gran fermento, qualche dubbio sul futuro del www ce l'ho. Il dubbio nasce da una semplice constatazione: di idee veramente innovative in due giorni di conferenze e workshop, non ne ho viste. Se si esclude un nuovo strumento di Google per il web marketing, nuove idee non se ne sono viste.
Il mondo delle cosiddette "apps" è molto più vivo, grazie a player super-innovatori come Apple.

Ma il web è fatto da persone che amano la condivisone libera dei contenuti. Ed è proprio l'amore per il "free, open and smart" che forse lo salverà.

24 ottobre 2010

Democrazia

Io affermo che il nostro mondo, il mondo delle democrazie occidentali, non è certamente il migliore di tutti i mondi pensabili o logicamente possibili, ma è tuttavia il migliore di tutti i mondi politici della cui esistenza storica siamo a conoscenza. 

22 settembre 2010

Equinozio d'autunno

L'equinozio d'autunno è imminente, l'estate è ormai un ricordo.
Ma anche i ricordi si evolvono con noi, e il modo raccontare ciò che è stato assume forme diverse dal solito.
Sarà per questo che oggi mi piace ricordare l'estate appena trascorsa attraverso le foto di mia figlia, perché era lei la protagonista dei luoghi che visitavo; non più, come è stato per tanti anni di vagabondaggio per il mondo, i luoghi stessi.

Marica a Loppiano
Marica al Duomo di Parma

Marica sui prati dell'Altopiano della Paganella
Marica al Festival della Filosofia di Modena
Marica a mare alla Piana di Sant'Agostino

Marica ad una festa in campagna a Canezza


Marica al Lago di Levico Terme

Marica alla Fiera del Camper

Marica sulle Dolomiti del Brenta

Marica la Lago di Molveno


31 agosto 2010

Punti in comune tra Berlusconi e Gheddafi

Tra i tanti punti in comune tra il dittatore libico Gheddafi e quello italiano, Berlusconi, ce n'è uno che continua a stupirmi: il loro profondo rispetto per le donne!

E cresce ancora la vergogna di essere italiano...

24 agosto 2010

Whole World Trip su WIRED

L'informazione del terzo millennio è un'informazione che corre ad una velocità inimmaginabile appena mezzo secolo fa.  
Corre, si diffonde, rimbalza, permane.
Può così capitare che leggendo il numero di agosto 2010 di Wired, rivista che parla di internet, nuovi media e innovazione tecnologica, capiti di trovare una frase già letta. Nel mio caso, addirittura, scritta da me.

Si è trattato infatti di una frase scritta sul profilo di Twitter collegato al blog Whole World Trip. La frase si è perfino guadagnata una posizione di rilievo, in apertura del magazine, a pagina 15.

Il che mi ha fatto piacere, ma nello stesso tempo mi ha fatto riflettere sul potere di diffusione dei nuovi canali web (e dei Social Network in particolare).

 
Dopo aver riflettuto, a mo' d'esercizio di "psicomagia", ho cancellata il tweet (come si chiama in gergo) dalla mia bacheca, quasi a rivendicarne una paternità negata dal canale stesso, il web, che diffonde e rende raggiungibile da chiunque qualsiasi contenuto.
Ma quel tardivo "elimina" era vano. Quel pensiero era addirittura su carta stampata e, molto probabilmente, sarebbe sopravvissuto a questo blog (e al suo editore).

Ed è questa la riflessione ultima che mi veniva da fare: l'informazione del terzo millennio permane.
È molto meno volatile di quel che si pensa, grazie soprattutto alla sua rapida diffusione su più canali e diversi supporti. Permane in un archivio di email, in un post su un blog, permane in commento su un Social Network, in una pagina di una rivista. Permane perfino nell'indicizzazione di un motore di ricerca (nonostante Google Caffeine!).

Questo concetto mi era noto, poiché lavoro sul web quotidianamente, ma mai prima mi era capitato di "viverlo", cioè di capirlo fino in fondo.

In conclusione, la frase che parlava di #Wired l'ho riscritta, per sancire definitivamente che non mi apparteneva più. Era del web, era di tutti.

5 agosto 2010

Red Books

La collezione di Libretti Rossi cresce...


Con il RedBook di Ogilvy. Per ricordare che la comunicazione è importante.

29 luglio 2010

Una volta un pubblicitario mi disse...


"Non scrivere mai un annuncio che non vorresti far leggere alla tua famiglia.
Non mentiresti a tua moglie. Allora non farlo con la mia."



8 luglio 2010

Mi vergogno di essere italiano

Ebbene sì, mi vergogno di essere italiano.
Ho atteso anni prima di arrivare a dire una frase così forte. Lo penso da tanto tempo, ma mi ero sempre detto: "... però l'Italia è anche il paese di Gino Strada e Corradino Mineo!"
Ho cercato per anni, quindi, di pensare ai lati buoni del nostro Paese, nella vana speranza di uno scatto d'orgoglio di questa martoriata Italia.

E poi oggi è arrivata la notizia. Al culmine di un periodo in cui il confronto quotidiano tra i telegiornali nazionali e quello che scrive la stampa estera mi ha particolarmente depresso.
La notizia è che Berlusconi ha "prestato" la sua voce per uno spot pubblicitario per promuovere il turismo in Italia. Un breve video rivolto prima agli italiani e poi, probabilmente, da trasmettere anche sulle reti estere.



Ditemi che paese civile utilizzerebbe la voce del Presidente del Consiglio per uno spot pubblicitario?!


Ma la cosa che mi fa più incazzare non è il fatto che un personaggio politico usi soldi pubblici e il potere datogli dal ruolo che riveste per "farsi bello" in Italia e nel resto del mondo. La cosa che mi fa davvero innervosire, da professionista che lavora nel campo della pubblicità, è che si tratta di un'operazione assolutamente controproducente.

La prima cosa che si studia per una campagna pubblicitaria è il target, ovvero il destinatario preferenziale del messaggio. Quindi, ad esempio, se devo vendere un paio di scarpe colorate e giovanili probabilmente non utilizzerò una musica di Chopin come sottofondo del mio spot televisivo.
Tornando al caso "Spot per Italia", come si può scegliere uno speaker che è odiato da metà degli italiani e dal 99% dei cittadini non italiani??

Chiunque sia mai andato all'estero non solo come semplice turista, ma abbia avuto un qualche contatto con cittadini europei ed extraeuropei, sa benissimo qual è la domanda che tutti gli pongono circa la politica italiana: "Ma come fate ad essere governati da un dittatore e starvene buoni e tranquilli??".
Senza alcuna esagerazione, questo è quello che molti amici mi domandavano quando ero in giro per l'Europa.
Ricordo un amico di Pisa che, quando andavamo ai congressi all'estero di Euroavia (un'Associazione di studenti di Ingengeria Aerospaziale), indossava sempre una maglietta con su scritto, nelle principali lingue del mondo, "IO NON HO VOTATO BERLUSCONI".

Se qualcuno ha la pazienza di leggere gli articoli che i giornali di tutto il mondo pubblicano circa "Silvio il Papi", potrà avere un'idea di come sia diffuso il disprezzo per il politico e per l'uomo Berlusconi. Il politico per l'incompetenza, il conflitto di interessi, le sue dichiarazioni spesso offensive verso paesi o leader stranieri e la collusione con la Mafia; e l'uomo per le sue battute di dubbio gusto, le sue losche storie di sesso, le sue decantate amicizie con dittatori suoi simili e, soprattutto, per il suo smisurato ego.

La stampa e le televisioni estere, non censurate come quelle italiane, hanno informato correttamente questo "target straniero", che ovviamente prende in giro gli italiani; tutti, sia quei cretini che Berlusconi l'hanno votato, sia quell'altra parte che, pur con qualche sospiro, questo Dittatore se lo tiene.

Stanti così le cose, chiunque, e ripeto chiunque, anche la più stupida agenzia pubblicitaria, non avrebbe potuto realizzare lo spot che tutti abbiamo visto sui telegiornali di questi giorni. Che senso avrebbe, se non quello di farci ridere dietro da milioni di persone nel resto del mondo e mortificare metà dei cittadini italiani?? Evidentemente è uno spot commissionato per appagare l'egocentrismo del Premier Berlusconi, non c'è altra spiegazione in termini di marketing.
È un tributo alla sua immagine, mascherato da operazione per il sostegno dell'economia nazionale: secondo quanto detto alla stampa il motivo principale che ha portato alla realizzazione dello spot è quello di invogliare gli italiani a fare le vacanza in Italia (e quindi non portare euro fuori dai confini nazionali).
... Mi ricorda tanto quell'idea di autarchia del periodo fascista.

Insomma, ogni mattina mi alzo e lavoro 14 ore per rendere l'Italia un posto migliore e l'Italia, invece di rimboccarsi le maniche per risolvere seriamente i tanti problemi economici e sociali che l'affliggono, pensa a risollevarsi con la voce del suo uomo più "rappresentativo", buttando via soldi per uno spot/tributo alla sola persona di Berlusconi!

E no, non mi va. Se non trovo nel giro di poco tempo persone sufficienti a fare una Rivoluzione, mi sa che emigro in qualche paese più civile...

30 giugno 2010

Sherlock Holmes e il Dr. Watson in Campeggio



Sherlock Holmes e il Dr. Watson vanno in campeggio.
Dopo una buona cena ed una bottiglia di vino, entrano in tenda e si mettono a dormire.
Alcune ore dopo, Holmes si sveglia e, col gomito, sveglia il suo fedele amico: "Watson, guarda verso il cielo e dimmi cosa vedi... "
Watson replica: "Vedo milioni di stelle."
Holmes: "E ciò, cosa ti induce a pensare?"
Watson pensa per qualche minuto: "Dal punto di vista astronomico, ciò mi dice che ci sono milioni di galassie e, potenzialmente, miliardi di pianeti. Dal punto di vista astrologico, osservo che Saturno è nella costellazione del Leone. Dal punto di vista temporale, deduco che sono circa le 3 e un quarto di notte. Dal punto di vista teologico, posso vedere che Dio è potenza e noi siamo solo degli esseri piccoli ed insignificanti. Dal punto di vista meteorologico, presumo domani sarà una bella giornata.
Invece lei cosa ne deduce?"
"Watson, ma vaffanculo... ci hanno fregato la tenda!!!"

7 giugno 2010

Informazioni, Scelte e Sviluppo

Un altro Festival dell'Economia è giunto al termine. Il tema di questa quinta edizione era "Informazioni, Scelte e Sviluppo". Tanti eventi, tante voci autorevoli, tanti spunti di riflessione...
Di tutte le cose interessanti voglio raccontarvene solo una:
Passeggiavo con una collega per il centro di Trento. Eravamo andati al Teatro Sociale per assistere all'incontro-dibattito con Milena Gabanelli, ma i posti erano già esauriti (due ore prima dell'inizio dell'evento). Mentre ci dirigevamo verso Piazza Duomo, fiancheggiando oltre 100 metri di coda di persone che ancora speravano in un posto, sentiamo una signora che parla felice al cellulare con chissà chi: "Ma ti rendi conto?? Ci saranno oltre 2000 mila persone in fila per sentire la Gabanelli! E questa è tutta gente intelligente, hai capito? Questa è tutta gente che pensa! Ma chi cavolo l'avrà votato a Berlusconi?!"

Al di là del sorriso che quello stralcio di conversazione ci ha strappato, mi è sorta spontanea una riflessione: i temi centrali del Festival 2010 erano esattamente quelli calpestati del Governo Berlusconi...
L'informazione controllata a colpi di censura e di Minzolini, le Scelte prese con metodi dittatoriali in spregio al ruolo del Parlamento e lo Sviluppo ormai lontana utopia, schiacciata da politiche economiche miopi e incapaci di rispondere alle esigenze della società del terzo millennio.

Al sorriso provocato da quella telefonata è quindi subito seguita una smorfia di dolore: qualcuno l'ha pur votato...

23 maggio 2010

Mi sovviene una frase di Barthelme...

Quando nasce un bambino, il centro delle proprie speranze... si sposta, leggermente. Non del tutto, né di colpo. Ma lo si avverte, questo spostamento. Parli a voce alta, ti atteggi, come la madre d'una minuscola Lollobrigida. Ancora una volta ebbro di possibilità future.
Donald Barthelme

17 maggio 2010

Quale credibilità ha l'Economia di Mercato?

Da quando si è scoperto lo stato reale dell'economia greca, le borse mondiali stanno avendo continui scossoni.
Dopo i ribassi dei titoli dei listini di tutto il mondo, c'è stato un rimbalzo folle all'annuncio del piano di aiuti europei per il salvataggio della Grecia; poi nuovo ribasso durato una settimana, con una forte speculazione che ha spinto verso il basso l'euro,... poi il nuovo rimbalzo delle borse di questa mattina...
Un'altalena che ha un'evidenza lampante anche per i non addetti ai lavori: i mercati finanziari non hanno alcuna capacità di adeguare i prezzi dei titoli alla situazione reale dell'economia mondiale.
La domanda è quindi questa: di quante altre crisi economiche abbiamo bisogno per capire che questo sistema economico va abbandonato??

11 maggio 2010

When I Grow Up...

Cosa significa lavorare nell'Advertising? Chi ci lavora non perde mai l'occasione per prendersi in giro...

8 maggio 2010

Ancora su Google...

Visto che su questo blog ho iniziato a raccogliere le mie riflessioni sui motori di ricerca, riporto un recente articolo che ho pubblicato sul blog aziendale di Archimede. Anche per i non addetti ai lavori può essere interessante buttare uno sguardo dentro i complessi meccanismi che governano il web...


Perché è sempre più difficile fare Search Engine Marketing
7 maggio 2010 - di Luca Martino

Fare Search Engine Marketing, è un servizio sempre più difficile da realizzare. Il motivo è legato alla “saturazione” dei canali disponibili.
Sono tanti i competitor, di uno stesso settore economico, che utilizzano canali per fare marketing sulla base delle parole chiave digitate nei motori di ricerca.

Da Google AdWords agli annunci sponsorizzati su Facebook, il risultato è sempre lo stesso: le aste per determinare i prezzi di uscita degli annunci cominciano a diventare estremamente costose. Tanto per darvi un’idea, questa mattina far uscire un annuncio abbinato alla key word Wellness Hotel Trentino costava quasi 4 €.
Quattro euro per un clic. E ovviamente non c’è alcuna garanzia che chi visiti la vostra pagina web sia disposto a “convertire”, ovvero ad acquistare il prodotto o servizio offerto. Come può essere possibile ciò? Che sostenibilità ha un investimento così alto protratto nel tempo?

La risposta richiede un minimo di spiegazione sul meccanismo di pubblicazione degli annunci a pagamento.
In riferimento a AdWords di Google, strumento principale nelle campagne SEM, la pubblicazione degli annunci è legata, oltre che all’offerta economica abbinata alle parole chiave, a fattori di qualità, come la pertinenza dell’annuncio e delle key word rispetto alla landing page (pagina di atterraggio). Tuttavia quello che si nota in questo periodo è un vero e proprio degradamento del canale AdWords. Secondo i nostri studi il motivo principale è legato alla continua entrata nel mercato di nuovi operatori, che “provano” a fare uscire i propri annunci proponendo prezzi alti per ogni parola chiave di interesse. Il risultato è che anche chi aveva inizialmente un buon CTR (indice della volontà degli utenti di preferire un annuncio rispetto ad altri e quindi della qualità dello stesso), deve alzare la propria offerta per vedere apparire gli annunci della sua campagna.

Ma è mai possibile che ci sia davvero qualcuno disposto a pagare 4 euro per un clic a Google? La ragione potrebbe essere che non c’è nessuno disposto a farlo. Con i propri soldi.
Mi spiego. Poniamo, che vi arrivi a casa un voucher di Google con l’offerta di un buono di 25, o 50, o magari 75 euro, per inziare a promuovere il vostro sito sul canale AdWords. Cosa fareste? Dareste la stessa importanza al costo di una KW, rispetto al caso in cui i soldi li aveste appena caricati voi con la vostra carta di credito? Probabilmente no.
Ed è proprio quello che sta succedendo negli ultimi mesi. Google sta intensificando le sue promozioni e a centinaia di migliaia di persone arrivano voucher per inserzioni gratuite su AdWords. Il problema è che le offerte spropositate, frutto di questi incentivi, influenzano tutto il sistema per la determinazione dell’offerta base per apparire nella SERP di Google. Quindi, anche chi ci mette dei soldi “veri”, è schiacciato dagli effetti di un mercato drogato dalle promozioni del “Gigante” di Mountain View.
I nostri esperti di SEM e SEO, in un’azione di ricerca e sviluppo condotta alcuni mesi fa, avevano già evidenziato i punti critici dello strumento Google AdWords; tuttavia stiamo assistendo ad una situazione ben peggiore: Google sta rovinando il suo stesso canale per il SEM e lo sta facendo, crediamo noi, con troppa leggerezza.
La logica iniziale che ha sorretto la progettazione dell’algoritmo di Google AdWords era che chi faceva offerte con prezzi alti, aveva vita breve se il suo annuncio era di qualità inferiore ad altri (in pratica, dopo un po’ capiva che non era sostenibile investire 4 euro per un clic!). E quindi, sul lungo periodo, si premiava la qualità degli inserzionisti che facevano annunci pertinenti e che incontravano il favore degli utenti web. Ma quello che sta succedendo adesso è che ci sono ogni giorno centinaia di nuovi inserzionisti che buttano sul mercato vagonate di voucher di Google; di conseguenza anche un “inserzionista virtuoso” non può aspettare che l’effetto qualità prevalga: i “soldi veri” finiscono presto.

La domanda è, in fine, questa: Google si è accorto di cosa sta combinando o no? E se lo sa, continua a drogare il mercato solo per spremere gli inserzionisiti che gli danno “soldi veri”?
Al web l’ardua sentenza!

25 aprile 2010

Earth Day - Dai una mano alla Terra

Alcuni giorni fa è stata La giornata per la Terra. Sono quarant'anni che si celebra questa giornata, ma ancora oggi troppo poco si fa di concreto per preservare il nostro Pianeta. E, come sempre, la responsabilità è di tutti e di ciascuno.
Volevo perciò condividere un video di Greenpeace che secondo me ben sintetizza un concetto: i nostri "comportamenti economici" sono alla base dello sviluppo non sostenibile che stiamo perseguendo. Per dare una mano alla Terra, forse dobbiamo ripensare la nostra idea di sviluppo.

20 aprile 2010

Il Principio di Archimede applicato al S.E.O.

Man mano che studio gli algoritmi per la selezione dei siti web portate avanti dai principali motori di ricerca, mi rendo conto che c'è una costante che continua ad avere enorme importanza: i contenuti.
Questa, a chi non si occupa di posizionamento di siti internet, può apparire una banalità. Tuttavia oggigiorno è costume, fra gli addetti ai lavori, credere che basti un'ottimizzazione del codice di programmazione di un sito web per garantirne l'uscita nella SERP di Google.
Ma così non è. È vero semmai il contrario: un sito con una grande quantità di contenuti di qualità, può "vincere" la lotta al primo posto rispetto ad un sito ultra-ottimizzato.

Sulla base di queste considerazioni ho formulato un "principio", parafrasando quello di Archimede.
Il fisico siracusano del III secolo a.C. diceva questo: «Ogni corpo immerso in un liquido riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto, uguale per intensità al peso del volume del liquido spostato.»
Ora, immaginando il web come come un liquido e i siti come corpi solidi, il cui volume dipende dalla mole dei contenuti di qualità in essi raccolti, possiamo dire che il web imprime una spinta al sito che gli permette di galleggiare. Tale spinta è sempre proporzionale al numero di contenuti forniti.

Al di là del gioco di parole insito nel nome (per chi non lo sapesse, la Web Agency per cui lavoro si chiama Archimede!), bisognerebbe riflettere su ogni singola parola di questo "Principio di Archimede". In particolare, non banale è l'affermazione che il web imprime una spinta.
Ciò significa che, per quanto siano influenti le scelte arbitrarie operate dall'algoritmo di Google o di Yahoo!, non si può prescindere dal fatto che il web è popolato da individui che premiano i contenuti di qualità, li commentano, li condividono, generando così tracce che, in un modo o nell'altro, rientrano sempre nelle variabili che i motori di ricerca valutano positivamente.

La cosa che ritengo fondamentale è che in un futuro prossimo i motori di ricerca saranno in grado di discriminare "le tracce fasulle" (qualcuno ci legga pure link building) che popolano il web. Questo per evitare che le azioni di S.E.O., portate avanti a prescindere dallla qualità del sito web, falsino "la classifica" fatta nella SERP del motore di ricerca.

Non sarei sorpreso, ad esempio, che Google iniziasse a monitorare tempo di permanenza e pagine visitate in un sito, oltre alla frequenza di rimbalzo (ovvero chi abbandona il sito nei primi 30 secondi di navigazione), per premiare la qualità dei contenuti e la user experience.

In questo modo si applicherebbe una logica ancora più "democratica" al web: si trasformerà cioé la navigazione dell'utente in una sorta di "voto di qualità" al sito che sta visionando.

Chi vivrà vedrà...

15 aprile 2010

Blog segnalato da Peeplo.com

Notizia di oggi: questo blog è stato premiato da Peeplo.com, per la validità dei contenuti proposti, la qualità dei testi e delle immagini, il valore complessivo.

Nell'infinita varietà di siti web presenti oggigiorno, è interessante osservare questi nuovi fenomi, che cercano di implementare motori di ricerca autonomi rispetto a Big "G". E questo è segno che Google non riesce più a garantire quella qualità originaria che è stata la sua fortuna.
Vedremo che piega prenderà la nascita di siti a selezione dei contenuti, come Peeplo.com...

11 aprile 2010

Promemoria

“Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo.” 

Mahatma Gandhi

26 marzo 2010

RAIperunanotte

 Per chi non ha visto questa trasmissione, di cui forse domattina non parlerà nessun "telegiornale ufficiale", vi invito a cercarne in tutti i modi una registrazione e a vederla per intero. È un bell'esempio di sforzo collettivo per ridare dignità all'informazione libera in Italia.
E, come dice Monicelli, speriamo nella Rivoluzione...

22 marzo 2010

21 marzo 2010

Salone Nautico di Venezia


Questo weekend io e Maria Giovanna, insieme a mio fratello e la ragazza,  siamo andati a Venezia. La scusa era quella di visitare il 9° Salone Nautico. Ma più che le barche, il bello è stato rivedere Venezia; una città stupenda, dove anche l'umidità si sopporta volentieri.

Ieri passeggiata notturna per il centro,oggi visita agli isolotti di Murano e di Burano, poi di nuovo Piazza San Marco.
Un visita veloce, ma intesa. Rispettando i precetti del Fast Tourism ...

17 marzo 2010

Restyling

Questo sito fu pensato e creato in una notte di quasi 4 anni fa, quando stavo per lasciare Pisa; avevo in mente un progetto di vita impossibile e tanta voglia di viaggiare.
Da allora non l'ho mai modificato, salvo l'aggiunta di qualche nuova funzione. 
Fino ad oggi. 
Era in realtà da tanto che volevo fare un restyling, ma non riuscivo a decidermi. In effetti mi ero affezionato al vecchio layout, quel logo fatto a mano, qui colori così caratteristici.

Poi è arrivato un lavoro che mi mettete quotidianamente di fronte a siti web, e la voglia di cambiamento è diventata un'urgenza di tipo professionale.

Perciò, nei ritagli di tempo, ho preso i nuovi sogni, li ho mischiati ai vecchi colori, ed ho disegnato questa nuova grafica. Solo un'altra tappa del solito Viaggio.

18 febbraio 2010

Sul viaggiare


“Viaggiare significa avere nostalgia della vita.”

Kurt Tucholsky




27 gennaio 2010

La Lezione delle Elezioni

Sono felice che Nichi Vendola abbia vinto. E mi auguro che i vertici del PD inizino finalmente ad ascoltare la base del Partito.
La lezione che il PD dovrebbe trarre della elezioni primarie in Puglia è che il popolo è stanco di vedere vecchi occulti manovratori che impongono i loro fantocci, per replicare una struttura di potere finalizzata esclusivamente all'autoconservazione di se stessa. Cito una frase di Vendola che mi sembra particolarmente illuminata e in qualche modo legata al precedente post che ho scritto:
«Siamo comunisti non per replicare, nei secoli dei secoli, una storia codificata, una liturgia monotona, una forma statica che contiene una verità rivelata: ma per liberarci dai fantasmi e dai feticci di un mondo che strumentalizza la vita, mercifica il lavoro, distrugge la socialità.»

23 gennaio 2010

Memorandum

Senza teoria rivoluzionaria, senza conoscenza della storia, senza una profonda comprensione del movimento nella sua realtà, nessun partito politico può guidare un grande movimento rivoluzionario alla vittoria.
Mao Tse-Tung

6 gennaio 2010

Monaco-Augusta-Lindau-Vaduz

Passare l'ultimo dell'anno a Monaco di Baviera è stata sicuramente un'esperienza bellissima.
Tuttavia è stato ancora più interessante il prosieguo del viaggio. Dopo aver visitato Augusta e Lindau, sempre in Germania, siamo infatti andati a Vaduz, capitale del Liechtenstein. Questa "capitale" è in realtà più piccola del mio paese natale, Calvi Risorta, in quanto conta circa 5.000 abitanti. Ma vi operano ben 17 Banche!
E allora capisci che la differenza tra un piccolo paese e una
"capitale" spesso è solo questione di... segreto bancario.
La riflessione che facevo, vedendo l'opulenza di quei luoghi, è che la possibilità di autodeterminazione di un popolo non può essere assoluta. Gli Stati civili che sopportano i costi dell'evasione fiscale dovrebbero imporre le loro regole sulla trasparenza bancaria, poiché certe "consuetudini" non possono essere tollerate in un sistema di interdipendenza economica come
quello europeo.
Mi sono quindi accorto di essere meno democratico e garantista di quel che pensavo.
Comunque, polemiche a parte circa la sua economia, il Principato del Liechtenstein ha paesaggi meravigliosi.
Ed è un "+1" nella lista dei Paesi visitati.