Cerca nel blog

31 gennaio 2011

Berlusconi come Al Capone

Questo post poteva chiamarsi "Elogio del cavillo legale", o "Meno male che c'è la magistratura", ma forse "Berlusconi come Al Capone" riassume meglio il concetto: per sconfiggere un criminale scaltro servono giudici scaltri.

Per quanto assurdo possa sembrare, l'Italia non è in grado di liberarsi con la partecipazione democratica di quel cancro che è Berlusconi. Ci deve pensare la magistratura, perché la maggioranza degli italiani forse lo rivoterebbe e i leader politici dell'opposizione non sono in grado di fare alcunché (sono anzi corresponsabili del ventennio berlusconiano che stiamo vivendo).
Quindi non ci resta che riporre un briciolo di speranza nella magistratura, terzo potere dello Stato che, grazie al cielo, conserva ancora quell'indipendenza alla base dello stato di diritto teorizzato da Montesquieu e sancito dalla nostra Costituzione.

Un amico mi ha fatto notare che anche il famoso Al Capone, gangster di spicco nella Chicago degli anni '30, fu incastrato solo grazie ad un impianto accusatorio basato sul reato di evasione fiscale.
Nel caso del Berlusca la vicenda è un tantino più squallida, ma speriamo che gli esiti siano gli stessi: la fine di un dramma.

"Scarfake" (elaborazione grafica realizzata da Paolo Palmacci)