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30 gennaio 2009

La prima illuminazione

Scopriamo di vivere in un mondo misterioso, 
ricco di improvvise coincidenze 
e incontri sincronistici 
che sembrono predestinati.

(da The Celestine Prophecy di  James Redfield)


22 gennaio 2009

Auguri Michele (San)

No, non si chiama Michele; ma se l'altro l'ho chiamato col nome di un demone di antichissima memoria, a questo, come auspicio, gli dò il nome dell'arcangelo che lo sconfisse. 
Quindi, come molti mi hanno chiesto, tolgo quell'immagine mefistofelica di Giulio Andreotti che appariva come primo post, e ne propongo una di tutt'altro genere. 
La foto è di Renato Soru, ex-Presidente della Sardegna, ed ora ricandidato alle elezioni regionali di febbraio. E la propongo non solo per augurargli una vittoria alle imminenti elezioni, ma anche per testimoniare, a chi ha la pazienza di leggermi, che è necessario prendere posizione non solo "contro" (come nel precedente post), ma anche "a favore".
E schierarsi a favore di qualcuno è sempre un'arma a doppio taglio; un po' come prendere la tessera di un partito, perché se ne condividono gli ideali di fondo, per poi scoprire che la corruzione imperante non risparmia nessuna parte politica.
Ciononostante mi schiero, a favore di un politico che ritengo capace, ideologicamente coerente, onesto ed intelligente. 
Pur col rischio di essere smentito, voglio dire queste cose, perché sento sempre più la necessità di dimostrare che è possibile scegliere persone in gamba nel disastroso scenario della politica nazionale. Certo, anche lui ha qualche problema di conflitto di interessi, anche lui ha un passato a tratti legato con un'imprenditoria non altrettanto brillante,... ma con l'andar del tempo anche un integralista come me arriva ad accontentarsi.
Mi auguro che Soru possa stravincere le elezioni del 15 e 16 febbraio in Sardegna, e che in un futuro non lontano possa anche risollevare le sorti, sulla scena politica nazionale, del moribondo Partito Democratico.

14 gennaio 2009

Auguri Belzebú

Quest'uomo oggi compie 90 anni. 
E a me fa ancora paura. 
Mi fa paura perché scorgo in lui la personificazione di un Male terribile, profondo, quello più oscuro e infido: il male che autogiustifica se stesso, sia ontologicamente che escatologicamente.
In nome ora di un interesse, ora di un altro, il nostro Paese  è andato (e va tuttora) avanti a compromessi, perdendo così di vista completamente valori e principi basilari; primo fra tutti la giustizia.
Se tale personaggio è stato al potere per oltre mezzo secolo, non bisogna meravigliarsi che l'Italia versi nello stato disastroso in cui è.
Per spiegare in breve perché provi tanta avversità per questa figura, vorrei che vedeste questo passaggio del film "IL DIVO", di Paolo Sorrentino.
In sintesi, io sono per la Verità. Nessuno può ergersi oltre, con nessuna motivazione. Il rischio è un relativismo senza fine. 
Spesso, i democristiani della prima e dell'ultima ora demonizzano tale determinato attaccamento alla giustizia. Ma io sono convinto che se Socrate bevve la cicuta, non lo fece perché era un integralista. Era semplicemente saggio. Capiva che disattendendo determinati principi (badate bene, non le leggi, che anzi riteneva ingiuste), avrebbe fatto crollare il sistema valoriale che era andato insegnando.
Caro Giulio, Giulio Andreotti, scrivo queste cose ora, ora che sei ancora vivo, perché (ammesso che io ti sopravviva) se le scrivessi alla tua morte, sarebbero le codarde parole di un blasfemo che se la prende con un martire
E finché non sei né santo, né beato, le mie possono ancora apparire come le riflessioni ragionevoli di un disamorato della politica.

5 gennaio 2009

Una riflessione autorevole

"Il capitalismo non è intelligente, non è bello, non è giusto, non è virtuoso e non produce i beni necessari. In breve, non ci piace e stiamo cominciando a disprezzarlo. Ma quando ci chiediamo cosa mettere al suo posto, restiamo estremamente perplessi."

J. M. Keynes